Banca dati sanitaria: parere negativo del Garante

Necessario introdurre strumenti volti ad agevolare lo sviluppo di servizi sanitari digitali offerti ai cittadini. Doveroso però il rispetto dei diritti fondamentali delle persone

Banca dati sanitaria: parere negativo del Garante

Ancora in congelatore il Fascicolo sanitario elettronico. Sul fronte della sanità digitale, difatti, il Garante per la protezione dei dati personali ha comunicato parere negativo al Ministero della Salute e al Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale sullo schema di decreto che prevede la realizzazione della nuova banca dati denominata Ecosistema Dati Sanitari, prevista dalla riforma del Fascicolo sanitario elettronico. Il Garante ha chiesto anche di correggere un secondo schema di decreto, così da favorire e migliorare l’implementazione a livello nazionale del Fascicolo sanitario elettronico. Secondo il Garante è indiscutibile la necessità di introdurre strumenti volti ad agevolare lo sviluppo di servizi sanitari digitali offerti ai cittadini, ma, allo stesso tempo, è doveroso che, nella loro realizzazione, vengano rispettati i diritti fondamentali delle persone. Una tale tutela non è stata pienamente ravvisata nei due schemi di decreto, i quali non sono risultati coerenti con la normativa di settore, e presentano numerosi profili di violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali. Con i pareri forniti, quindi, il Garante ha indicato al Ministero le misure da adottare per rendere i due testi conformi alla normativa nazionale e europea. L’Ecosistema Dati sanitari, previsto dalla riforma del Fascicolo sanitario elettronico con l’obiettivo di garantire il coordinamento informatico e assicurare servizi omogenei sul territorio nazionale, comporta di fatto la duplicazione di dati e documenti sanitari già presenti nel Fascicolo sanitario elettronico e determina la costituzione della più grande banca dati sulla salute del nostro Paese. Un tale database, raccoglierebbe a livello centralizzato, senza garanzie di anonimato per gli assistiti, dati e documenti sanitari relativi a tutte le prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale, osserva il Garante. Inoltre, per come è attualmente previsto dallo schema di decreto, l’Ecosistema Dati Sanitari si presenta come una scatola vuota, rinviando a successivi decreti la definizione di aspetti essenziali per la sua regolazione. Considerata la delicatezza di una tale struttura, che realizza un trattamento sistematico su larga scala anche attraverso l’uso di algoritmi, il Garante ha quindi chiesto al Ministero di riformulare lo schema di decreto, indicando i contenuti e le modalità di alimentazione della banca dati, i diritti riconosciuti alle persone, a partire dalla manifestazione di un consenso libero e informato all’uso dei dati, i servizi resi e, infine, quali tra le diverse strutture interessate avranno la titolarità del trattamento. Inoltre, il Ministero dovrà specificare quali informazioni personali devono entrare nel Fascicolo sanitario elettronico; chi vi può avere accesso in caso di emergenza, i diritti riconosciuti agli assistititi e le modalità per esprimere un consenso consapevole rispetto alle diverse finalità per le quali i dati vengono trattati. (Pareri del 22 agosto 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)

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