Concorso riservato ai disabili, nominativi visibili sul sito dell’ente: legittima la multa
Respinte le obiezioni di una Regione nei confronti del provvedimento adottato dal Garante

Confermata la multa di 20.000 euro inflitta dal Garante per la protezione dei dati personali alla Regione Abruzzo, colpevole di avere pubblicato sul suo sito web i nomi e i cognomi degli ammessi e degli esclusi in un concorso riservato ai disabili. I giudici osservano che già con l’indicazione del nominativo e l’espresso riferimento alla legge che concerne il diritto al lavoro dei disabili si rivela un dato sensibile relativo alla salute. Impossibile accogliere, secondo i giudici, la linea difensiva proposta dalla Regione e centrata sulla buonafede e sull’ipotesi di un errore scusabile per ignoranza. In sostanza, la Regione si è giustificata spiegando di aver sì pubblicato sul proprio sito istituzionale i risultati del concorso, ma di averlo fatto nella convinzione di dover adempiere ad un obbligo imposto dalla legge sulla trasparenza ammnistrativa. I giudici ribattono osservando che comunque vi era la possibilità per l’ente territoriale di trattare i dati personali in forma anonima, o, comunque, con modalità tali da evitare la diffusione di dati relativi allo stato di salute dei partecipanti alla selezione pubblica. Ciò avrebbe consentito di contemperare le esigenze di pubblicità della procedura concorsuale con le esigenze di riservatezza dei candidati. (Ordinanza 29049 del 6 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)