Dipendente licenziato: niente accesso agli atti del procedimento disciplinare
I giudici precisano che quei documenti riguardano l’ordinaria gestione del rapporto di lavoro, priva di autonoma rilevanza pubblicistica

Il dipendente della RAI licenziato per giusta causa, all’esito di un procedimento disciplinare – frutto, a sua volta, di un procedimento penale –, non ha diritto di accedere agli atti del relativo procedimento, trattandosi, precisano i giudici, di ordinaria gestione del rapporto di lavoro, priva di autonoma rilevanza pubblicistica. Per fare chiarezza, comunque, i giudici, facendo riferimento al Codice di procedura penale laddove stabilisce che “ai fini delle indagini difensive, il difensore può chiedere i documenti in possesso della pubblica amministrazione e di estrarne copia a sue spese”, precisano che la RAI non è obbligata dalla legge sul procedimento amministrativo ad esibire al lavoratore licenziato i documenti e gli atti adottati nel corso del rapporto di lavoro e che hanno condotto alla risoluzione del contratto, trattandosi di documenti formati nell’ambito dell’attività privatistica del datore di lavoro. Legittima, quindi, la posizione assunta dalla RAI, che ha negato all’ex dipendente l’accesso ad atti e documenti da lui ritenuti necessari alla sua difesa in un procedimento penale e nel futuro giudizio di impugnazione del recesso per giusta causa, deciso dalla RAI, dal rapporto di lavoro. (Sentenza 13024 del 12 ottobre 2022 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)