Infermieri no vax sospesi, dati conoscibili dal sindacato
Impossibile ipotizzare che la diffusione dei dati possa avere ripercussioni sull’ordine pubblico

Legittima l’istanza di accesso civico generalizzato presentata da un sindacato delle professioni infermieristiche e volta a conoscere dall’Ordine professionale il numero di infermieri sospesi dal servizio per non essersi sottoposti a vaccinazione anti COVID-19. Censurata, perciò, la risposta negativa fornita dall’Ordine e motivata in maniera generica col riferimento a presunte esigenze di ordine pubblico rappresentate dal fatto che la divulgazione del dato sarebbe potenzialmente idonea a far sorgere dubbi sul corretto funzionamento del sistema sanitario pubblico e sulla sua fruibilità da parte dei cittadini e sarebbe foriera di un ingiustificato e grave allarme sociale. I giudici sono chiari: l’Ordine dovrà divulgare le informazioni detenute riguardanti il numero di infermieri che sono stati sospesi per mancata sottoposizione a vaccinazione anti COVID-19. E nessun pericolo è ipotizzabile per la divulgazione dei dati richiesti dall’organizzazione sindacale, poiché, se l’eventuale conoscenza da parte dell’opinione pubblica è potenzialmente idonea a stimolare un dibattito pubblico, non pare francamente, allo stato, che tale pubblicazione possa addirittura causare un pregiudizio a quell’ordinario svolgimento della vita sociale. (Sentenza 2375 del 9 settembre 2022 del Tribunale amministrativo regionale della Sicilia)