L’autonomia differenziata delle Regioni è legge
Le Regioni sono pronte a scendere in campo per chiedere maggiore autonomia, dopo che la Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata

L’ok della Camera è arrivato il 19 giugno e, mentre si attende ancora la pubblicazione del testo in Gazzetta, i Governatori iniziano a ipotizzare quali saranno le competenze aggiuntive da richiedere allo Stato.
Il disegno di legge c.d. Calderoli, prevede infatti l’attribuzione di maggiori forme e condizioni di autonomia per le Regioni a statuto ordinario che avanzeranno apposita richiesta allo Stato.
L'iniziativa spetta dunque alla Regione che, sentiti gli enti locali, secondo le modalità e le forme stabilite della propria autonomia statutaria, trasmetterà l'atto al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per gli affari regionali che, acquisita entro 30 giorni la valutazione dei Ministri competenti e del Ministro dell'economia, avvierà il negoziato con la Regione richiedente ai fini dell'approvazione dell'intesa.
Decorso il termine, il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari regionali avvia comunque il negoziato.
Ad ogni modo, lo Stato manterrà comunque il controllo sui livelli minimi dei servizi che dovranno essere erogati in modo uniforme su tutto il territorio nazionale tramite la definizione dei LEP (Livelli Essenziali di Prestazione).
I tempi non sono però brevi. Dalla data di entrata in vigore della legge, di cui appunto si attende ancora la pubblicazione in Gazzetta, lo Stato avrà a disposizione 24 mesi di tempo per definire i LEP.