Non sono passati 100 anni dal parto: niente accesso ai documenti che consentono l’identificazione della madre

Decisiva la constatazione che la partoriente si è avvalsa del diritto di non essere nominata. Inutile l’istanza avanzata dalla figlia nei confronti della struttura ospedaliera dove è avvenuto il parto

Non sono passati 100 anni dal parto: niente accesso ai documenti che consentono l’identificazione della madre

Legittima la risposta negativa della struttura ospedaliera alla richiesta avanzata da una donna e mirata ad avere accesso alla documentazione riguardante la sua nascita, con particolare riferimento alla cartella clinica comprensiva dei dati personali che rendono identificabile la madre che aveva dichiarato di non voler essere nominata al momento del parto. I giudici ricordano che la riservatezza dell’identità della donna – la quale, al momento del parto, si è avvalsa del diritto di non essere nominata – è attualmente tutelata da una norma secondo cui il certificato di assistenza al parto o la cartella clinica, ove comprensivi dei dati personali che rendono identificabile la madre che ha dichiarato di non voler essere nominata, possono essere rilasciati in copia integrale a chi vi abbia interesse, in conformità alla legge, decorsi cento anni dalla formazione del documento. Nel caso in esame, però, non sono decorsi i 100 anni, tenuto conto dell’anno in cui è avvenuto il parto. (Sentenza 8537 del 5 ottobre 2022 del Consiglio di Stato)

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