Parere favorevole sulla riforma del processo penale
Necessarie garanzie per i dati degli imputati, degli indagati e delle altre persone coinvolte nei procedimenti

Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo per la riforma del processo penale – cosiddetta riforma Cartabia –. Allo stesso tempo, però, sono state suggerite maggiori garanzie per i dati degli imputati, degli indagati e di tutte le altre persone coinvolte nei procedimenti penali. Il testo del decreto propone molte innovazioni che hanno un impatto rilevante sul trattamento dei dati personali: ad esempio in tema di formazione, deposito, notificazione e comunicazione degli atti, oppure in materia di registrazioni audiovisive e partecipazione a distanza ad alcuni atti del procedimento o all’udienza. Rilevanti sono anche le implicazioni sulla privacy della disciplina della giustizia riparativa, che tra l’altro assegna un ruolo centrale al rispetto dei doveri di riservatezza nell’attività di mediazione. Nell’esprimere un parere favorevole, l’Autorità ha comunque suggerito al Governo di adottare ulteriori tutele nel trattamento di dati particolarmente delicati, come quelli giudiziari. Il Garante ritiene opportuno, difatti, rafforzare la sicurezza e l’affidabilità dei collegamenti telematici previsti per la partecipazione a distanza alle udienze o alla formazione degli atti giudiziari. Infine, l’Autorità ha proposto di introdurre più incisive tutele per le persone destinatarie di provvedimenti di archiviazione o proscioglimento, definendo due nuove forme di oblio, peraltro in linea con il principio costituzionale della presunzione di innocenza: una prima forma di oblio dovrebbe garantire la deindicizzazione preventiva dei provvedimenti giudiziari in modo da sottrarre il nome di indagati e imputati alle ricerche condotte tramite motori generalisti; una seconda forma dovrebbe intervenire, invece, nella fase successiva, consentendo ai soggetti coinvolti di richiedere la sottrazione all’indicizzazione, ex post, dei propri dati contenuti nel provvedimento. (Parere del 1° settembre 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)