Responsabilità civile dei magistrati: ampliato il raggio dei danni non patrimoniali risarcibili

Illegittimo prendere in considerazione esclusivamente la privazione della libertà personale

Responsabilità civile dei magistrati: ampliato il raggio dei danni non patrimoniali risarcibili

Incostituzionale la disciplina che fino al 2015 limitava, in materia di responsabilità civile dei magistrati, la risarcibilità dei danni non patrimoniali alla sola ipotesi della privazione della libertà personale. I giudici correggono la rotta e precisano che i danni non patrimoniali provocati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie devono essere risarciti qualora siano lesi i diritti inviolabili della persona. In sostanza, la limitazione prevista dalla norma censurata è irragionevole, in quanto non giustificata dall’esigenza di preservare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Autonomia e indipendenza sono infatti salvaguardate dalla definizione del confine fra lecito e illecito nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, così come dalla previsione dell’azione diretta verso lo Stato, nonché dai limiti posti alla rivalsa nei confronti del magistrato. Una volta rispettate queste condizioni e definito il perimetro di ciò che è illecito, non vi sono ragioni, però, che possano, invece, legittimare una compressione della tutela civile del danneggiato, leso nei suoi diritti inviolabili. Il danneggiato non può essere privato di una protezione basilare ed essenziale, qual è il risarcimento dei danni non patrimoniali, e limitare la tutela al solo caso della privazione della libertà personale si traduce in una irragionevole differenziazione nella difesa civile dei diritti inviolabili della persona. (Sentenza 205 del 15 settembre 2022 della Corte Costituzionale)

news più recenti

Mostra di più...