Stop alla trasformazione in discarica di quello che è un sito che raccoglie materiali inerti se vi sono palesi lacune nella valutazione d’impatto ambientale con cui la Regione ha dato il via libera

Necessaria una approfondita e attualizzata analisi per scongiurare effetti nocivi sulla salute

Stop alla trasformazione in discarica di quello che è un sito che raccoglie materiali inerti se vi sono palesi lacune nella valutazione d’impatto ambientale con cui la Regione ha dato il via libera

In particolare, secondo quanto accertato dai giudici, il provvedimento, con cui si è dato parere favorevole alla realizzazione della discarica, si è limitato a rilevare che l’area risulta ricca di fauna ed è utilizzata come zona di ripopolamento animale, senza però operare una effettiva e concreta valutazione di incidenza sulla vicina area protetta. Allo stesso tempo, la Regione ha accertato la presenza di bosco e di macchia mediterranea nella zona dove è ipotizzata la discarica ma ha ignorato, in sostanza, l’esistenza del vincolo paesaggistico. Infine, è mancata anche la valutazione del possibile impatto della discarica sulla sottostante falda acquifera. Tutti questi elementi, o, meglio, tutte queste dimenticanze, sono sufficienti per ritenere fragile la posizione assunta dalla Regione sancendo la compatibilità ambientale della discarica nel contesto del territorio indicato. Stop inevitabile, quindi, e necessità, se davvero la Regione vuole proseguire col progetto, di una più approfondita e attualizzata analisi per scongiurare effetti nocivi sulla salute. (Sentenza 12639 del 5 ottobre 2022 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)

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