Bovini infetti, abbattimento legittimo: secondario il danno economico per l’allevatore

Rilevante anche il richiamo alle misure di zooprofilassi previste in ambito europeo, che includono anche l’abbattimento dei capi

Bovini infetti, abbattimento legittimo: secondario il danno economico per l’allevatore

Focolaio di dermatite nodulare contagiosa e abbattimento di capi bovini infetti: l’interesse pubblico alla sicurezza sanitaria prevale sul danno economico che colpisce l’allevatore.
Questo il paletto fissato dai giudici (ordinanza numero 4228 del 21 novembre 2025 del Consiglio di Stato) a chiusura del contenzioso originato da quanto capitato in provincia di Nuoro.
Riflettori puntati su un’azienda zootecnica, impegnata nell’allevamento estensivo di bovini destinati alla riproduzione, per lo più di razza autoctona sardo-bruna, e sul provvedimento con cui la ‘Azienda sanitaria locale’ ha ordinato al titolare dell’azienda l’abbattimento di tutti i bovini detenuti nello stabilimento, a fronte della conferma di un focolaio di dermatite nodulare contagiosa.
Per i giudici, in caso di infezione da dermatite nodulare contagiosa, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, quello pubblico alla prevenzione del rischio epidemiologico tramite labbattimento dei capi bovini infetti prevale su quello economico dellallevatore, nella specie, peraltro, eliso da misure di ristoro regionale, anche quando gli animali siano stati sottoposti a vaccinazione soppressiva durgenza, atteso che il rischio epidemiologico non può ritenersi cessato per la possibile presenza di casi subclinici o a bassa viremia.
Ciò anche perché
la classificazione, in ambito europeo, della dermatite nodulare contagiosa nelle malattie di ‘categoria A’, cui sono applicate le misure zooprofilattiche di maggior rigore, rinviene il suo razionale scientifico nel periodo di incubazione particolarmente lungo (ventotto giorni), nella trasmissione vettoriale per via aerea a mezzo di insetti ematofagi suscettibili di essere trasportati dal vento a lunghe distanze e nella presenza di casi subclinici o a bassa viremia che potrebbero sfuggire alle metodiche diagnostiche molecolari. Peraltro, non a caso, le misure di zooprofilassi previste in ambito europeo includono l’abbattimento dei capi e la vaccinazione soppressiva d’urgenza.

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